- UNA PROFEZIA INCREDIBILE - LA PROVA INCONFUTABILE CHE LA BIBBIA È LA PAROLA DI DIO

La profezia delle "70 settimane" è una delle tante profezie bibliche adempiute. Essa preannuncia, con oltre 600 anni di anticipo, l'anno esatto della crocifissione di Gesù, la distruzione della città di Gerusalemme e quella del secondo tempio ebraico nel 70 d.C. ad opera del generale romano Tito.
Ma ciò che è ancor più affascinante è che questa profezia non si è ancora conclusa, difatti sono trascorse solo 69 settimane, giacché l'ultima settimana inizierà nel momento in cui verrà ricostruito il tempio ebraico a Gerusalemme, e terminerà con il ritorno di Cristo.
Dallo studio di questa profezia possiamo anche prevedere con esattezza la cronologia degli eventi riguardanti questa "ultima settimana", ovvero gli ultimi 7 anni prima del ritorno di Gesù Cristo.
La profezia delle "70 Settimane" è molto potente perché indica chiaramente l'identità del Messìa. Ovvero quel Gesù Cristo che gli ebrei rigettarono. Non è un caso quindi che le guide religiose ebraiche vietano la lettura di Daniele 9 dove la profezia delle "70 settimane" è contenuta. Stesso discorso per Isaia 53, nel quale la figura del Messìa veniva descritta con oltre 1'700 anni di anticipo:
"Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l'Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca. Fu portato via dall'oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi riflettè che era strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo? Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c'era stato alcun inganno nella sua bocca. Ma piacque all'Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell'Eterno prospererà nelle sue mani."
Isaia 53:3-10
L'assurdità
è che tutti gli studiosi ebraici pre-cristiani erano concordi nel sostenere che questi versetti si riferissero al Messìa,
ma quando Gesù arrivò ed adempì le scritture, gli ebrei lo rigettarono e la lettura di questi versi fu bandita in qualsiasi
sinagoga.
Dopo questa breve introduzione, inziamo a decifrare la profezia.
Leggiamo la rivelazione che Daniele, dopo aver pregato disperatamente, riceve da un angelo mentre si trova in cattività a Babilonia:
"Settanta settimane son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la trasgressione, per metter fine al peccato, per espiare l'iniquità, e addurre una giustizia eterna, per suggellare visione e profezia, e per ungere un luogo santissimo. Sappilo dunque, e intendi! Dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi. Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. E il popolo d'un capo che verrà, distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione; ed è decretato che vi saranno delle devastazioni sino alla fine della guerra. Egli stipulerà pure un patto con molti per una settimana, ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore, finché la totale distruzione, che è decretata, sarà riversata sul devastatore."
Daniele 9:24-26
Dio ha quindi sancito 70 settimane necessarie per porre fine al peccato e per stabilire la Sua giustizia eterna. Tenete presente che nel linguaggio biblico una settimana corrisponde a sette anni, visto che un giorno profetico corrisponde ad un anno ebraico (360 giorni), vedi Ezechiele 4:6. Quindi 70 settimane, sono 70x7=490 giorni = 490 anni ebraici
Prima domanda da porsi:
Queste cose sono già avvenute? Per caso stiamo già godendo della giustizia eterna di Dio sulla terra? Il peccato è stato estirpato? Sicuramente no!
Solo
quando Gesù regnerà sulla terra, l'iniquità sarà
espiata, e verrà stabilita la giustizia eterna.
Questo
significa che le 70 settimane (490 anni) non sono ancora passate. La profezia infatti divide sessantanove settimane più una. In
altre parole, il periodo di 490 anni è diviso in due parti, la prima
parte di 483 anni (69 settimane) già trascorse e l'altra di 7 anni (1 settimana) non ancora
adempiuta. Questo perché per gli ebrei, "profeticamente" parlando, il tempo è fermo dal 70 d.C. (483 anni) quando il tempio ebraico fu distrutto e senza di esso, non poterono più offrire sacrifici animali in espiazione dei peccati commessi. Solo nel momento in cui verrà riedificato il tempio ebraico a Gerusalemme, con annessi sacrifici rituali, che l'orologio profetico potrà ripartire scandendo gli ultimi 7 anni mancanti in conclusione alle 70 settimane.
Compreso ciò, bisogna fare un breve calcolo matematico per trasformare gli anni ebraici in anni gregoriani, ovvero quelli del nostro calendario. Se
consideriamo le prime 69 settimane (483 anni) e le convertiamo in
giorni, esse corrispondono a 173'880 giorni (69 settimane x 7 giorni x 360 giorni
all'anno del calendario ebraico).
Ora dividiamo questo risultato per 365,25 (ovvero i giorni contenuti in un anno gregoriano):
173880 giorni / 365.25 = 476 anni del nostro calendario attuale
Avendo ben presente questi numeri poniamo ora le basi storiche per partire con i calcoli.
IL GIORNO IN CUI INIZIANO LE 70 SETTIMANE
Le 70 settimane iniziano nel "momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e
riedificare Gerusalemme" Ebbene quand'è che ciò avvenne?
La risposta la troviamo in Neemia 2:1:
"L'anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, come il vino stava dinanzi al re, io presi il vino e glielo porsi. Or io non ero mai stato triste in sua presenza. E il re mi disse: 'Perché hai l'aspetto triste? eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore'. Allora io ebbi grandissima paura, e dissi al re: 'Viva il re in eterno! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri de' miei padri è distrutta e le sue porte son consumate dal fuoco?' E il re mi disse: 'Che cosa domandi?' Allora io pregai l'Iddio del cielo; 5 poi risposi al re: 'Se così piace al re e il tuo servo ha incontrato favore agli occhi tuoi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri de' miei padri, perché io la riedifichi'. E il re, che avea la regina seduta allato, mi disse: 'Quanto durerà il tuo viaggio? e quando ritornerai?' La cosa piacque al re, ei mi lasciò andare, e io gli fissai un termine di tempo."
Dunque
"l'ordine
di riedificare Gerusalemme"
è emesso nell'anno ventesimo del regno di Artaserse. Dalle fonti storiche sappiamo che Artaserse salì
al trono nel 465 a.C. Neemia specifica che era il mese di Nisan, nel quale al quattordicesimo giorno viene celebrata la Pasqua ebraica. Ora il mese di Nisan dell'anno venti del regno di Artaserse corrisponde al mese di marzo
del 444 a.C.
IL COMPIMENTO DELLE PRIME 69 SETTIMANE
"Sappilo dunque, e intendi! Dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane;; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi. Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui."
Il numero di 69 settimane è espresso con una formula arcaica "7 + 62". Non era raro indicare i numeri in questo modo, in altre scritture, ad esempio, 3 anni e mezzo vengono indicati con l'espressione "un tempo, dei tempi e la metà di un tempo".
Se aggiungiamo quindi le 69 settimane a partire da marzo del 444 a.C., ovvero 483 anni ebraici che sono 476 anni "gregoriani", raggiungiamo il marzo del 33 d.C. (nel calcolo non si conta l'anno 0 perché non esiste). Ora, la pasqua ebraica nel 33 d.C. cadeva il 3 aprile, e straordinariamente il 30 marzo del 33 d.C., 3 giorni prima del 14esimo giorno di Nisan, Gesù entrò in Gerusalemme acclamato quale "figlio di Davide" e Messìa. Ecco che quindi, come dice la profezia, al termine delle 69 settimane appare "un unto, un capo".
La profezia quindi è esatta: 69 settimane (483 anni profetici = 476 anni gregoriani) sono passate dall'ordine di restaurare Gerusalemme fino alla manifestazione del Messìa.
"Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui."
Fu predetto quindi che l'unto (in ebraico Mashìach
, ovvero Messìa) verrà ucciso ed abbandonato da
tutti, e questo è ciò che accadde a Gesù. Continuando il versetto leggiamo che:
"il popolo d'un capo che verrà, distruggerà la città (Gerusalemme) e il santuario (Tempio Ebraico); la sua fine verrà come un'inondazione; ed è decretato che vi saranno delle devastazioni sino alla fine della guerra."
Questo significa che l'apparizione ed uccisione del Messìa, precederà la distruzione di Gerusalemme e
del tempio, e questo avvenne nel 70 d.C. per mano del generale romano Tito.
La profezia quindi specifica il lasso di tempo entro il quale il Messà sarebbe apparso: dopo il 444 a.C. ma prima del 70 d.C.
E L'ULTIMA SETTIMANA?
"Egli (l'anticristo) stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà fino alla fine, fino al termine segnato dal devastatore.
Daniele 9-27
L'ultima settimana (7 anni) riguarda il periodo in cui l'anticristo avrà potere sul mondo con il suo Nuovo Ordine Mondiale, ma è anche "l'ultima settimana" prima del ritorno di Gesù quando finalmente verrà messa la parola fine al peccato come profetizzato in Daniele 9:24. Alcuni pseudo-studiosi biblici sostengono che l'ultima settimana di Daniele si riferisca ad eventi già accaduti, identificando l'anticristo con Antiochio Epifane, re greco che perseguitò il popolo ebraico nel 167 a.C. Ma questo è assolutamente falso, perché Gesù, riprendendo Daniele 9:27, spiega chiaramente che ciò non era ancora accaduto, ma si riferisce al futuro:
"Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo chi legge comprenda"
Matteo 24:15
Il riferimento all'abominio della desolazione, simbolo dell'adorazione del mondo a Lucifero, viene anche evidenziato in Daniele 12:
"Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno 1290 giorni."
Daniele 12:11-12
L'ultima settimana di Daniele è suddivisa in due parti; la prima metà (3 anni e mezzo) iniziano con la ricostruzione del terzo tempio ebraico, mentre la seconda metà sono gli ultimi tre anni e mezzo in cui regnerà l'anticristo. La ricostruzione del terzo tempio ebraico che dà inizio all'ultima settimana di Daniele, è resa possibile da un'accordo politico che "garantirà" in apparenza la pace come scritto in 2Tessalonicesi 5:3:
"Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora un'immediata rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto."
La ricostruzione del tempio ebraico che durerà 220 giorni dalla firma del patto. Questo lo si comprende includendo la profezia dei 2'300 giorni (sere e mattine) in Daniele Capitolo 8:
«Fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione, che abbandona il luogo santo e l'esercito ad essere calpestati?». Egli mi disse: «Fino a duemilatrecento giorni; poi il santuario sarà purificato». Ora, mentre io, Daniele, consideravo la visione e cercavo d'intenderla ecco stare davanti a me uno dall'aspetto di uomo. Udii quindi in mezzo al fiume Ulai la voce di un uomo, che gridava e diceva: «Gabriele, spiega a costui la visione». Egli si avvicinò al luogo dove mi trovavo e, quando giunse, io ebbi paura e caddi sulla mia faccia. Ma egli mi disse: «Intendi bene, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine».
Daniele 8:13-17
Ecco la spiegazione: 7 anni ebraici sono 2520 giorni (7x360). La domanda: "fino a quando durerà la visione del sacrificio continuo e la trasgressione della desolazione?" riguarda il tempo tra l'inizio dell'operatività del terzo tempio ebraico (con annessi sacrifici di animali previsti dalla legge ebraica) ed il ritorno di Cristo che pone fine all'iniquità.
Quindi calcolando 2520 giorni - 2300 giorni = 220 giorni il tempo necessario a riedificare il tempio ebraico.
In Daniele 7:24-25 viene rivelato che l'anticristo avrà dominio spirituale sul mondo per 3 anni e mezzo:
"i santi gli saranno dati in mano per un tempo, più tempi e la metà di un tempo (tre anni e mezzo)"
Questo è confermato anche in Apocalisse 13:5:
"Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi (tre anni e mezzo)."
Ed in Apocalisse 12:
"La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni (tre anni e mezzo)."
Apocalisse 12:6
Lo stesso invito a fuggire è ripetuto in Luca 21:21:
"allora, coloro che sono nella Giudea fuggano sui monti; e coloro che sono in città se ne allontanino"
Ed in Apocalisse 18:4:
"Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe."
Riassumendo, dallo studio delle scritture possiamo avere una chiara visione di tutta la successione degli
avvenimenti dell'ultima settimana di Daniele, illustrati nel grafico sottostante:

Immagine originale sul sito:https://image.slidesharecdn.com/70masettimanadidaniele75giornielannodelgiubileo8-120203081121-phpapp01/95/la-70ma-settimana-di-daniele-75-giorni-e-lanno-del-giubileo-8-3-728.jpg?cb=1328256863
Quindi possiamo affermare che, uno studioso attento della Bibbia, tramite le profezie sarà in grado di contare con certezza (a partire dal patto di pace in Israele) il numero di giorni che mancano fino alla rottura del patto (1260 giorni), fino al rapimento in cielo dei fedeli (2520 giorni), fino all'inizio della battaglia di Armaggedon (2550 giorni) e fino all' instaurazione del regno di Dio nel millennio (2595 giorni)!!!
Nonostante le innumerevoli false interpretazioni, in buona o malafede, chiunque verifichi personalmente queste scritture giungerà alle mie stesse conclusioni.
Purtroppo però, il mondo è pieno di persone che non conoscono queste profezie, e tutti quelli che non ricevono la verità della Bibbia e di Gesù Cristo saranno facilmente ingannati dal mondo e dalle sue false interpretazioni, in balìa degli eventi senza una chiara comprensione degli avvenimenti. Le persone "senza Cristo" non avranno strumenti di difesa, le apparenze daranno ragione all'anticristo, e gli uomini preferiranno credere a qualsiasi storia di "alieni" buoni, piuttosto che credere a Cristo che aveva profetizzato tutto:
"Poiché il mistero dell'empietà è già all'opera: soltanto v'è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. E allora sarà manifestato l'empio (l'Anticristo), che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta (Ritorno in gloria al termine dei 7 anni). La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; e con ogni sorta d'inganno d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amor della verità per esser salvati."
2 Tessonicesi 2:7-11
Inutili
anche i tentativi di alcuni studiosi e falsi "profeti" quali Mauro Biglino ed altri, nel
dichiarare che la profezia ia stata scritta "post-eventum".
Questo è assolutamente falso per i seguenti motivi:
1. La profezia è conosciuta sicuramente in forma scritta dal 167/164 a.C. Il ritrovamento dei manoscritti di Qumran, sul Mar Morto, ha dimostrato l'autenticità e la validità storica del libro di Daniele.
2.
La profezia è contenuta nella Tanakh
ebraica, nonostante sia proibito
cercare di capirla in quanto riferita al Messìa da loro rifiutato. La
Tanakh ebraica non è stata di certo modificata, e se l'antico testamento
cristiano fosse stato "aggiustato" gli ebrei lo avrebbero scoperto ed
esposto.
3. La profezia era riconosciuta come autentica dal cattolicesimo pre-concilio (Kalenda, Catechismo maggiore di Pio X, e nel Dictionnaire de la Bible). La profezia era difatti comunemente riconosciuta, ma in seguito dopo il 1965 la chiesa modificò la propria posizione dichiarando la profezia "post-eventum".
4. La profezia post-eventum non potrebbe "funzionare" senza errori evidenti sia dal profilo storico che da quello matematico. L'ipotesi razionalista riportata nelle note delle Bibbie cattoliche (La Sacra Bibbia, CEI 1976, a pag. 930 o La Bibbia di Gerusalemme, EDB 2002, a pag. 1938) sostiene che effettivamente il consacrato non sarebbe Gesù ma il sommo sacerdote Onia III, trucidato da Antiochio IV Epifane nel 171 a.C. Ma se questo fosse vero, le date non coincidono, e non avrebbe senso che una profezia scritta post-eventum sia sbagliata di almeno 50 anni, prendendo tutte le possibili interpretazioni. Inoltre Antiochio IV Epifane conquistò Gerusalemme ma non distrusse né la città né il tempio, questo si adempì solo nel 70 d.C.
5. Daniele annuncia che, dopo l'uccisione dell'«unto senza colpa», un principe straniero «distruggerà la citta e il santuario» (Daniele 9:26-27). Non c'è nessun altro personaggio storico che possa identificarsi nell'unto soppresso poco prima che il "santuario" (ovvero il tempio ebraico in Gerusalemme) venga distrutto (nel 70 d.C. dai Romani), solo Gesù adempie questa profezia.
6. Gesù stesso applicò a sé la profezia di Daniele e gli stessi ebrei del I° secolo, Giuseppe Flavio su tutti, non riconobbero la profezia delle "Settanta settimane" compiuta nel 171 a.C., cioè alla morte di Onia III ma soltanto nel 70 d.C. come scritto nel suo libro scritto nel 90 d.C. dove egli afferma:
"I libri (di Daniele) che scrisse e lasciò da noi si leggono anche adesso, e da essi ci convinciamo che Daniele parlava con Dio, perché non soltanto preannunciava le cose future come gli altri profeti, ma segnò anche il tempo nel quale sarebbero avvenute. Allo stesso modo Daniele scrisse anche a proposito dell'impero dei Romani, che Gerusalemme sarebbe stata presa da loro e il tempio distrutto. Tutte queste cose rivelategli da Dio, egli tramandò per iscritto, sicché quanti le leggono e osservano come esse accaddero, si stupiscono dell'onore fatto da Dio a Daniele."
G. Flavio, "Antichità giudaiche", X,7, 275-277
Per concludere, vi invito a condividere questo articolo affinché la gente acquisisca una maggiore consapevolezza di ciò che accadrà in futuro, e salvando la propria anima. Bisogna fare uno sforzo e comprendere che religioni sono state create appositamente per allontanare le persone dalle verità e dalle profezie bibliche. La religiosità, i ritualismi e tutta l'ipocrisia che vi ha allontanato dalle chiese, non ha nulla a che vedere con la Parola di Dio ed il vero Gesù Cristo che non hanno bisogno dei tuoi soldi né di chiese-edificio dove essere adorati, ma solo un cuore aperto a ricevere la verità ed il vero amore che ci rende figli di Dio.
Invito anche tutti gli atei, agnostici, studiosi, storici, satanisti, religiosi e chi ne ha più ne metta, a confutare la veridicità di questa profezia.
So già però che nessuno si farà avanti. La Verità (con la V maiuscola) si può ignorare, ma non si può negare...